domenica 1 marzo 2009

Mondiali in Italia? Si, grazie

Continua il cammino dell'Italia per la candidatura alla Coppa del mondo di rugby del 2015 o 2019. L'Italia ha ricevuto infatti la garanzia di un sostegno inanziario da parte dell'IRB, ente governativo del rugby mondiale. Mediante le parole del proprio presidente, Bernard Lapasset, l'IRB ha espresso la propria felicità per la candidatura di un paese nel quale il rugby si sta espandendo sempre più.

Il Mondiale di rugby è il terzo evento sportivo, dopo Mondiali di calcio ed Olimpiadi, per guadagni economici e spettatori. Nel 2007 in seguito a tale evento, la Francia ha visto il proprio PIL aumentare dello 0,2 %. Per ospitare il Mondiale in Italia però, serve l'appoggio di istituzioni politiche, e garantire il proprio impegno economico. L'interesse per il rugby in Italia è crescente, ma nonostante ciò i media e le televisioni lo disdegnano ancora, causando scarsa visibilità se non tra gli appassionati. Ma questo è un problema risolvibile prima del 2015. Il problema principale è di tipo politico ed economico, in quanto il sostegno politico è praticamente inesistente, in quanto la candidatura del nostro paese non è al corrente di molti politici. Un altro problema sono le strutture sportive, ovvero gli stadi. In Italia esistono grandi stadi, ma dediti al calcio, e quindi non sempre a norma per ospitare una partita di rugby. Se poi si trova l'opposizione di società calcistiche che temono di vedere il proprio campo deturpato da uno sport che ritengono minore, il problema si aggrava. Una situazione simile è accaduta dopo il Test Match Italia-Argentina svoltosi allo Stadio Olimpico di Torino, quando la società Juventus, e molti giornalisti sportivi si lamentarono del campo lasciato in pessime condizioni. Peccato che molti degli stadi calcistici siano comunali e quindi pagati da tutti, e non solo da appassionati di calcio.

Ultimo ostacolo è la candidatura di altri paesi, ovvero:

2015: Sudafrica, Stati Uniti, Giappone, Inghilterra, Irlanda, Scozia, Galles, Australia, Samoa, Fiji e Tonga

2019: Sudafrica, Giappone, Irlanda, Scozia, Galles, Spagna, Australia

Una cosa che tutti noi possiamo fare per sostenere la candidatura dell'Italia è votare alla petizione online al sito: http://www.unmilioneperlacoppa.it/

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